Semplici riflessioni di un utente “non addetto ai lavori” sullo sviluppo prettamente estetico di Chakra e KDE.
Chakra Linux ed il suo ambiente desktop continuano nello sviluppo, una crescita a misura di utente che punta a non stravolgerne le abitudini ed i meccanismi ormai consolidati, ma piuttosto a rendere più semplice e gradevole l’uso del PC.
Chakra e KDE procedono tuttavia oltre a modifiche invisibili alla vista per migliorare performance e gestione delle risorse, anche alla ricerca di una nuova identità estetica.
Chakra vedrà l’introduzione del nuovo tema creato da Malcer: Sirius, di cui abbiamo già parlato ed il cui obbiettivo è fornire una nuova identità alla distribuzione, un ponte che possa interconnetterla con l’imminente Plasma Next.
Da qualche tempo sono in corso inoltre discussioni sul cambio del font proposto di default, altro aspetto interessante, la scelta di un font ben leggibile e magari affiancato da adeguate patch che possano migliorarne la resa può certamente essere vincente.
Se possibile ancora più complesso l’obbiettivo del team di KDE, la squadra è al lavoro per dare nuovo lustro all’ambiente desktop che nonostante la sua modernità, presenta dinanzi all’utente un aspetto a default che sente il peso degli anni.
Ecco che lo schema colori ed il tema icone divengono i protagonisti del make up del drago, si tratta di aspetti che nascondono complessità ben conosciute agli addetti ai lavori.
I nuovi schemi colori sembrano voler lasciare alle spalle il grigiore che da sempre caratterizza gli ambienti dei sistemi operativi più disparati. La scelta pare andare verso colori più chiari e tonalità maggiormente sature che oltre a presentare un innegabile impatto visivo, lasciano un retrogusto di pulizia, definizione e modernità.
Resta il dubbio che schemi colori tanto estremi possano in realtà risultare poco riposanti alla vista, lo scopriremo dopo qualche ora d’uso intenso.
Per quanto riguarda le icone, non si tratta semplicemente di creare un tema moderno, si tratta di mantenerlo “familiare” alla vista dell’utente che non resti dunque spiazzato dal nuovo look.
Non dimentichiamo inoltre l’ergonomia che deve caratterizzare il tema principale dell’ambiente desktop, le icone devono comunque risultare intuitive suggerendo la funzione che le caratterizza, converrete che non può essere un compito banale sposare il minimalismo che ormai invade l’estetica di qualsivoglia sistema operativo e la capacità di “espressione” delle rappresentazioni grafiche.
Eppure la squadra del draghetto pare stia riuscendo nell’impresa, dai primi sample trapelati in rete, si nota una generale semplificazione delle rappresentazioni, che nulla toglie alla “riconoscibilità” delle stesse, in particolare è notevole il lavoro fatto sulle cartelle che in qualche modo strizzano l’occhio all’attuale tema Oxygen nella forma, nei colori, nelle figure stilizzate, tutti aspetti modificati, modernizzati e resi più gradevoli ma senza stravolgerli al punto da renderli non riconoscibili.
Il risultato per quanto sino ad ora mostrato, potrebbe essere un netto miglioramento generale dell’aspetto che mantenga comunqune un ambiente “confortevole” per l’utente, soprattutto quello più abitudinario.
E’ vero che peculiarità di KDE è l’essere completamente plasmabile nell’aspetto e nelle funzionalità, tuttavia acquista sempre maggiore importanza l’aspetto che viene posto dinanzi agli occhi dell’utente al primo avvio, in realtà per quanto possa apparire strano anche questo diviene talvolta terreno di valutazione in particolare da parte di nuovi utenti che forse poco conoscono i meandri delle terre del drago.
Il duro lavoro svolto dai team di Chakra e KDE potrebbe dunque regalare un aspetto più gradevole dell’ambiente di lavoro per l’utenza più esperta e semplicemente più confortante per l’utenza nuova che si avvicina per la prima volta alla distribuzione o comunque all’ambiente KDE.
Qualunque sia la tipologia di utenza di cui fate parte, spero che anche questi miglioramenti estetici, contribuiscano a far crescere i fan di Chakra Linux.
Nessun commento:
Posta un commento